A volte si rimane senza parole, per un fatto accaduto, un'emozione vissuta o semplicemente per aver assistito a qualcosa che ci turba.
Quando non comprendiamo e restiamo immobili a noi stessi la bocca tace, ma la mente inizia un laborioso meccanismo ed e' li che tutto ha inizio.
L'incoerenza fa male e non mi piace e fra un fermo immagine di un momento che non si vorrebbe vivere e il dubbio, c è chi cerca di capire e vuole proseguire verso la via giusta.
La mente stanca di notizie non digerite, si trova ad un bivio e non sa come risolvere il dilemma che la affligge.
Spesso per comodità di tempo e spazi, si sceglie una via più corta e le notizie arrivano, anche se non dette, arrivano e in qualunque modo: miste, non completate e talvolta non veritiere e questo crea confusione, malessere, disagio.
A volte è meglio non dire, con la paura di sbagliare o parlare con il rischio di errare?
Le parole possono ferire come lame di coltelli o accudire come culle materne: non e' sempre facile a priori, capire la differenza, perche' una volta dette, le parole si trasformano e la natura, quella vera, esce.
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